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La crisi è diventata una dimensione esistenziale con la quale dobbiamo imparare a convivere.
Sapersi orientare in un periodo di cambiamento non è facile, ma può essere il punto di partenza per imparare a discriminare i bisogni reali da quelli indotti, i desideri e i progetti personali dalle abitudini condizionate.
Il periodo storico in cui viviamo sembra dominato in modo quasi esclusivo da una parola, “crisiâ€, a livello economico, sociale, individuale. Uno stato di incertezza, instabilità , ansia, attraversa la società in modo trasversale. Viviamo un’epoca contraddistinta da una diffusa criticità nella vita degli individui.
Oggi lo scenario economico e sociale richiede alle persone l’acquisizione di nuove informazioni, ma anche la capacità di produrre e sviluppare nuove conoscenze e competenze proprie dell’era della globalizzazione, come saper affrontare l’innovazione ed il cambiamento, trasformare la conoscenza e le nuove idee in risultati positivi, sapersi adattare ad un ambiente che diventa sempre più incerto e meno prevedibile.
E allora come si può realizzare un benessere personale e collettivo in tempi di crisi? È possibile incanalare le nostre energie per affrontare il cambiamento e riappropriarci del diritto di realizzare il nostro benessere e la nostra felicità ?
La crisi è diventata una dimensione esistenziale con la quale dobbiamo imparare a convivere. Citando Albert Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategieâ€.
Insomma, la crisi comporta la necessità del cambiamento e costituisce una occasione di miglioramento, perché ci offre l’opportunità di rimettere in discussione la nostra scala di valori, per cambiare radicalmente modo di comportarci.
La parola d’ordine è cambiamento. Un potenziale che è dentro ciascuno di noi, al quale attingere per trasformare i sogni in realtà , giorno dopo giorno, un passo alla volta. Scegliendo di farlo, prima di essere costretti a farlo.
Quindi cercare di cambiare le abitudini personali e il proprio modo di pensare, abbandonando i “vecchi†valori, quelli del “tempo del vitello d’oroâ€: avere, arricchirsi, capitalizzare, competere e consumare in modo sfrenato, sfruttare l’ambiente, vivere sotto la pressione del tempo: sempre più in fretta.
Per abbracciare “nuovi” valori: essere, solidarizzare, cooperare ed essere tolleranti, rispettare la natura, perseguire la soddisfazione “compatibile†dei propri bisogni.
Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle, cominciando col fare innanzitutto ciò che è necessario e poi ciò che è possibile. E all’improvviso ci si sorprenderà a fare l’impossibile.
Impareremo così a pensare positivamente, credere nello sviluppo e prepararci al futuro, cercando di evitare che la crisi congiunturale possa diventare una crisi motivazionale, nell’intento di generare solidarietà , cooperazione, fiducia e speranza.
Per dirla con Shakespeare: “Noi sappiamo ciò che siamo, ma ignoriamo ciò che possiamo diventareâ€.
Renato Mastrosanti
(formatore manageriale, psicoterapeuta, gestalt counselor, trainer pnl)